Vini in maggiore quantità, speculazioni che non si fermano e vitigni che affrontano i rischi del riscaldamento globale. Questo è ciò che attende il mondo della Borgogna questo nuovo anno. I vini della Borgogna avranno un buon anno nel 2023? Il futuro lo dirà. Ma le tendenze stanno già emergendo: 1. La fine (temporanea) della carenza Questa è LA buona notizia per il 2023. Dopo un susseguirsi di annate con quantità limitate (2019, 2020 e 2021), la vendemmia 2022 è stata eccellente. L'ultimo dato ufficiale parla chiaro: 1,75 milioni di ettolitri hanno raggiunto le vasche nel 2022, rispetto ai 997 milioni del 2021. Così, nei prossimi mesi verranno imbottigliati grandi volumi di vino, in questo che riguarda comunque le denominazioni regionali e comunali, cioè il grosso della produzione. Qualcosa per rilassare i mercati. Dovrebbe essere più facile trovare il tuo vino preferito della Borgogna in enoteche, ristoranti o supermercati quest'anno. D'altra parte, non basta abbassare i prezzi: la brutale inflazione dei prezzi delle materie prime non consente ai viticoltori di invertire i loro aumenti di prezzo. 2. La speculazione non è pronta a fermarsi Se la tensione scende di un livello su questo mercato primario, non dovrebbe essere così sul mercato secondario, quello della rivendita, in particolare all'asta. L'ottima immagine della Borgogna nel mondo del vino, la sua piccola produzione su scala planetaria, così come il crescente interesse dei mercati emergenti, in particolare in Asia, dovrebbero portare il prezzo dei vini "usati" a salire di nuovo. . Secondo Liv-ex, la borsa del vino di Londra, l'elenco dei 100 vini più richiesti al mondo comprende ora 39 borgognoni. Nel 2017 erano 24. 3. In vigna: l'annata di tutti i rischi Intanto la vita delle viti continua il suo corso e i viticoltori sono già al lavoro sulla vendemmia 2023, con operazioni di potatura. E comincia ad emergere una prima preoccupazione: quella di un inverno troppo caldo. Le temperature molto miti osservate da dicembre 2022 annunciano un germogliamento (ripresa della vegetazione) estremamente precoce della vite. Tuttavia, prima la vite cresce, più è esposta a temperature fredde. Lo avrete capito: è probabile che i viticoltori combattano contro il gelo nell'aprile 2023. Scene che, purtroppo, si sono ripetute negli ultimi anni.