I danni iper-localizzati porteranno a perdite di raccolto in alcuni appezzamenti. Ma alla scala del vigneto, il danno rimane molto limitato. Il mese di giugno 2022 segnerà i ricordi dei viticoltori con le sue grandinate e la loro magnitudo. Come riassunto dal sito specializzato Vitisphere, Gascony, Bordeaux, Cognac o Beaujolais sono particolarmente colpiti. Ma che dire della Borgogna? Nel complesso, sta andando molto bene. Ovunque, il danno è iper localizzato. Per alcuni viticoltori, il conto è salato, ma alla scala del vigneto le rese saranno poco influenzate.
Alluvione a Gevrey e mini-tornado nel Mâconnais
Chablis è una delle zone risparmiate, con chicchi di grandine che hanno raggiunto solo un centinaio di ettari sui 6000 che contano questo vigneto. Anche nelle viti colpite, il danno è molto limitato e si prevede che i grappoli si riprendano. Anche la Côte Chalonnaise sta andando molto bene. In Côte de Nuits e Côte de Beaune, i rischi climatici sono un po' più significativi. Ci saranno significative perdite di raccolto a Marsannay, Gevrey-Chambertin, Nuits-Saint-Georges, Beaune o Chorey-les-Beaune. A Gevrey, non solo deploriamo le cadute di grandine: anche la pioggia ha causato danni, con l'equivalente di un mese di precipitazioni nella notte tra il 22 e il 23 giugno. Il risultato: frane e muri crollati. Anche nel Mâconnais ci sono danni significativi in modo localizzato. Un lungo corridoio di grandine attraversava il vigneto da sud a nord, attaccando alcuni appezzamenti di Vergisson, Lugny o Igé. Ma il più grave si è verificato nel Clunysois, a ovest di Mâcon. In questa zona piuttosto dedita all'allevamento, sono state devastate le poche viti che si possono trovare. Villaggi come Chapaize e Bray hanno visto passare un mini-tornado, che ha soffiato foglie e grappoli e persino spostato la terra. In questo caso, non ci sarà alcun raccolto.